Buon lavoro a tutti noi!


Gli alunni e le docenti delle classi quinte di Sorrento augurano un buon lavoro agli alunni e alle insegnati con i quali lavoreranno insieme in questi ultimi mesi di scuola!

venerdì 26 febbraio 2010

Ci presentiamo!

Siamo i ragazzi della quinta A del plesso didattico Vittorio Veneto. Momentaneamente siamo ospiti nella scuola media T. Tasso perché la nostra scuola è sotto sequestro, , il perché non lo sappiamo,sappiamo solo che ci hanno sfrattati dalla nostra vecchia scuola e ora ci hanno trasferito in delle piccolissime classi. La cosa assurda è che ultimamente è stata anche dissequestrata.
Nonostante il nostro disagio ridiamo e scherziamo come se non fosse successo niente. Nella nostra classe siamo tutti molto simpatici e anche un po’ irrequieti, (questo ce lo ricordano sempre le nostre maestre) ma con molta voglia di studiare.
Secondo noi siamo unici e inimitabili nel nostro genere per la nostra simpatia e per il nostro modo di prenderci punizioni.


Vi salutiamo e vi raccomandiamo: scriveteci sul nostro blog!!!!

Saluti dalla quinta A.

venerdì 12 febbraio 2010


La Vecchia del Carnevale


La maschera di Pulcinella a cavallo a la Vecchia de Carnevale, indicata spesso, più semplicemente, a Napoli e in tutta la Campania, come la Vecchia 'o Carnevale è una maschera doppia, nel senso che il medesimo interprete rappresenta Pulcinella e al tempo stesso la donna anziana che lo porta sulle spalle; e lo fa sovrapponendo all’abito bianco una gonna lunga e innestando la testa e la parte superiore del busto di una donna anziana (fatte di paglia o stoppa insaccate) all’altezza dello stomaco, con braccia anch’esse false che mostrano di reggere le gambe spalancate, pure di paglia o stoppa, di Pulcinella, che si trova così a inforcare la nuca della Vecchia.È antica convinzione che la Vecchia col Pulcinella fosse una maschera esclusivamente napoletana.
La specificità della maschera napoletana sembra rappresentata dalla figura di Pulcinella, che è sempre e tiene costantemente le bracciaaperte, essendo impegnato a ballare e suonare le nacchere (“castagnelle”).
Il tratto più vistoso della Vecchia e’ il contrasto tra il viso grinzoso e deforme e il corpo giovanile, Tradizionalmente, la maschera doppia era accompagnata nelle sue uscite da una orchestrina di Pulcinella (di solito quattro) con la maschera alzata che suonavano il “putipù”, il “triccabballacco”, le “castagnelle” e la “canna”. Altre volte la maschera era accompagnata da semplici suonatori di zufolo, grancassa e tamburello;in tempi più recenti l’orchestrina è scomparsa nei carnevali campani e si è molto ridotta in quello napoletano, in cui era possibile trovare la maschera fino a qualche anno addietro.

Pulcinella

Pulcinella è la maschera tipica napoletana.
Si pensa che Pulcinella discenda da un contadino di Acerra, Puccio D'Aniello, che nel 600 partì nei panni di buffone per rappresentare il personaggio in una compania di girovaghi.
Pulcinella è semplicemente la personificazione del dolce far niente; ama vivere alla giornata, sfruttando il più possibile l'astuzia.
E' un servitore dal carattere complesso: furbo e coraggioso per certi aspetti, vigliacco e timoroso in alcune occasioni .
Le sue grandi aspirazioni sono il mangiare bene e il bere.
Altre sue caratteristiche sono la voce stridula e acuta, i movimenti goffi e il grande gesticolare, più alcuni simboli: la scopa, il corno e i campanacci, veri e propri antidoti contro il malocchio e la iettatura.
La maschera, metaforicamente, è lo specchio della plebe napoletana, stanca degli abusi e delle umiliazioni della classe alto-media borghese, che decide così, di ribellarsi .
Ha un vestito bianco, una maschera nera che copre il viso, lasciando scoperta solo la bocca, un cappello con la punta verso il basso e le scarpe nere.
Carnevale in Campania

La festività di Carnevale è molto famosa in Campania per la sua storia.
Il programma delle manifestazioni in Campania è davvero molto ricco. Mostre. eventi, concerti, sfilate in maschere, spettacoli teatrali animeranno le serate e giornate di febbraio, fino al martedì grasso, rendendo gradevoli le giornate di giovedì, sabato e domenica in Campania.
Il periodo che precede la quaresima e ci porta alla santa Pasqua in Campania viene anche abbellito e vivacizzato dalle decorazioni carnevalizie, i dolci tipici del Carnevale come le bugie e le chiacchiere, o dalle immagini ed esibizioni dei disegni fatti dai bambini delle maschere di carnevale come Arlecchino, Balanzone, Pulcinella, Pantalone, Gianduja, Colombina e tante altre molto famose in Campania per il carnevale.

Le maschere napoletane

Napoli è ricca di maschere e di personaggi; questi ultimi sono diventati dei veri e propri "tipi scenici".
Le maschere napoletane sono protagoniste sia dei presepi natalizi che della festa del Carnevale e molti personaggi possono essere considerati dei "tipi fissi". Basti pensare al "Venditore del lotto" figura tipica della Smorfia napoletana, alla "Vecchia del Carnevale", al
"Pazzariello" e alle due più importanti maschere napoletane del presepe, "Razzullo" illetterato scrivano i cui segni distintivi sono gli strafalcioni e l'atavica fame; "Sarchiapone" comico personaggio: nanerottolo melenso, corpulento, ex barbiere di paese.
La maschera che simboleggia Napoli è
Pulcinella.

Carnevale: scherzi in allegria!

I festeggiamenti relativi al carnevale avvengono nei paesi di fede Cristiana, specialmente Cattolici.
Il periodo in cui si celebra la festa è poco prima della Quaresima (comunque sempre tra i mesi di Febbraio e Marzo).
I festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi; in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante del carnevale è l'uso del mascheramento; esistono tuttavia molti altri caratteri distintivi del Carnevale, specie in funzione del luogo geografico in cui si festeggia.
La parola Carnevale deriva dal latino carnem levare, togliere la carne. Infatti era usanza e per alcuni lo è ancora, durante i pranzi ed i banchetti appena precedenti il periodo della Quaresima, elimnare la carne dai propri menu.
Questo blog rappresenta una esperienza di collaborazione,
di condivisione e di confronto
tra ragazzi di diverse regioni italiane.